(Pablo Picasso)
In questa sezione del sito ci concediamo uno spazio di libertà e bellezza, una pausa dalle incombenze quotidiane perché per restare con “i piedi per terra” occorre “volare” con la mente.
Qui di seguito proponiamo una breve biografia e alcune opere di artisti contemporanei fuoriclasse della… saldatura e della tornitura! Ogni settimana ne aggiungeremo qualcuno.
Rudy Marasciuolo (1961) è dipendente del Comune di Torino, dove lavora per il settore Verde Pubblico. Ripara decespugliatori, tosaerba e motoseghe e nei momenti liberi crea le sue opere d’arte con materiali di riciclo: tubi, pezzi di lampadari, bastoni per le tende, pali dissuasori divelti, vestiti dismessi e vecchi oggetti casalinghi.
Marasciuolo collabora con il Comune di Torino anche per le iniziative di «Torino 2020 capitale dell’economia circolare», legata al riuso dei materiali. Insieme a lui è stato coinvolto anche Francesco Bastianoni dipendente dell’Amiat, operatore della raccolta porta a porta, che ha alle spalle una carriera di fumettista.
La vena artistica di Rodolfo Marasciuolo è strettamente connessa al tema dei rifiuti, per lo meno a quelli recuperabili. Plastica, ferro, legno, abbandonati nei cassonetti della città tornano a vivere nelle sue installazioni. «Il tempo che scorre negli oggetti è bellezza», ha affermato Marasciuolo riferendosi proprio ai materiali da lui utilizzati. »Utilizzo spesso il legno delle panchine, luoghi testimoni di tante storie. Ho recuperato assi con frasi meravigliose e che conservo nelle opere che realizzo. Una in particolare diceva “Colorami di te”».
Figure femminili, farfalle, gattini sono le sue principali creazioni. Oggetti che raccontano storie ed emozionano e, come lui stesso afferma, fanno da cornice al lavoro artistico dei colleghi giardinieri ideatori delle aiuole, capaci di ridisegnare geometrie e prospettive con colori ogni volta diversi.
Le opere di Marasciuolo hanno anche un’altra peculiarità: non sono definitive. Infatti, a dispetto dei torinesi innamorati delle sue sculture, le installazioni vengono spostate di tanto in tanto, proprio per volontà dell’artista. Egli sostiene che i torinesi non si debbano abituare a vedere le opere sempre nello stesso posto cosi, passato un po’ di tempo, vengono traslocate in altri luoghi della città. «L’obiettivo delle mie installazioni è quello di attirare l’attenzione delle persone che si avvicinano alle aiuole, dove ci sono i fiori. Perché il vero quadro sono i fiori. Troppo spesso attraversiamo fioriture, alberi, scorci di città e giardini senza più accorgerci delle meraviglie che abbiamo intorno a noi. Le mie installazioni sono soltanto la cornice. La vera bellezza è sempre la natura».
Per saperne di più: https://cctm.website/rodolfo-marasciuolo-italia/ e https://www.pinterest.it/buscalionivia/
Tomas Vitanovsky è nato in Repubblica Ceca. Nella sua biografia racconta: «Ho sempre amato le auto e le moto sin da quando ero bambino e questa passione è rimasta con me per tutta la vita. Quando la mia carriera di acrobazie in moto si è conclusa a causa di un infortunio, ho trascorso molto tempo a riparare le moto per guadagnarmi da vivere. Fu durante questo periodo, nel mio laboratorio circondato da catene e cuscinetti a sfera, che ebbi una visione. Stavo buttando fuori alcune parti del motore usate da una moto che avevo finito e all’improvviso mi venne in mente di saldarle insieme. Quello fu un momento fondamentale della mia vita e cuscinetti, ingranaggi, catene e prese hanno iniziato a trasformarsi in animali, scarafaggi, automobili e biciclette».
Prosegue l’artista: «Nel tempo le mie tecniche non solo sono migliorate e sono diventate più complesse, ma ho scoperto molti nuovi modi per migliorare qualità alle mie creazioni, pertanto molti dei miei lavori recenti sono stati apprezzati e premiati. Adoro quando mi viene in mente un’immagine e devo trovare gli “scarti” giusti per realizzarla. Una volta finito, provo un immenso senso di soddisfazione e orgoglio e spesso trovo difficile cedere le mie creazioni».
Le opere di Vitanovsky sono realizzate principalmente con parti riciclate di auto e moto con alcuni pezzi speciali scoperti nelle vendite di ricambi per auto o nei mercatini delle pulci.
Sito ufficiale di Tomas Vitanovsky: https://www.vitanovsky.com/
Sara Gillies è di Milton in Nuova Zelanda. Ha rilevato parte del capannone di suo marito, trasformando il suo hobby in una passione. «Mi piace vedere le cose vecchie rinnovate, cose che non sono più utili ma diventano un’opera d’arte», racconta in un’intervista sull’«Otago Daily Times». «Non avevo mai saldato. Avevo osservato mio marito più volte e decisi che avrei potuto provarci». Imparando a saldare Gillies ha trovato anche un alibi per i suoi modi da “gazza ladra”: «Vado dai rottamai, nei cantieri in cui si smantellano strutture, negozi di seconda mano… a volte compro troppo», ammette.
L’artista dice che sa sempre cosa diventerà un oggetto, spesso lo intuisce dopo averlo raccolto e averlo osservato bene: un sellino da bici potrebbe essere un buon cane, da un idrante antincendio si potrebbe ricavare un pinguino…
I suoi pezzi più grandi richiedono da tre a quattro giorni; in genere dà solo un fissativo finale e non li lucida per trasmettere meglio l’idea del materiale di partenza.
Per approfondire: https://www.odt.co.nz/entertainment/arts/crafting-her-art
Richard Lauth è un 27 enne di Chicago che usa la saldatura per creare sorprendenti opere d’arte in metallo. È un ingegnere, ma si considera saldatore-costruttore-artista. Il metallo è una “tela” più versatile di quanto si possa pensare: le opere di Lauth comprendono sculture, modelli e rilievi colorati realizzati con la sua tecnica preferita, la saldatura TIG.
Sebbene saldare a TIG possa risultare piuttosto semplice per chi è del mestiere, in realtà occorrono competenze ed esperienza per raggiungere risultati artistici. Per ottenere un effetto simile ad un arcobaleno, ad esempio, è necessario mantenere il livello del calore e della pressione adeguati. Con la competenza dalla sua parte, Lauth crea opere psichedeliche, che raffigurano vari animali, insetti e persino personaggi della cultura pop. Il suo portfolio vanta personaggi come Yoda di «Star Wars», il ghignante Cheshire Cat di «Alice nel paese delle meraviglie» e un adorabile servitore di «Cattivissimo me». Ogni figura è prodotta su una “tela” di metallo e risulta incredibilmente fluida.
Profilo Instagram di Richard Lauth: https://www.instagram.com/dickwally/